Trilogia di New York

Pubblicato: 20 dicembre 2011 in Noir, P. Auster, Romanzo Americano
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Di: Paul Auster

Einaudi € 12,00

L’intestazione a piè di copertina dice: “tre detectives-stories eccentriche e avvincenti”;
Beh! Eccentriche certamente, avvincenti si può discutere.
Questo libro mi ha creato non poche difficoltà, ho impiegato molto tempo a portare a termine la lettura, più volte sono stato tentato di interromperla e di momenti avvincenti ne ho vissuti pochi.
Ma andiamo con ordine, la Trilogia è formata da tre romanzi pubblicati tra il 1985 e il 1987:

“Città di vetro”
Uno scrittore viene scambiato per un famoso detective e assunto per proteggere un uomo che teme per la sua vita, nella ricerca della verità smarrirà se stesso.

“Fantasmi”
Un detective viene assunto da un misterioso individuo per sorvegliare un uomo la cui colpa non è ben chiara e durante il pedinamento si immedesima talmente nel suo obiettivoda pensare di essere lui il sorvegliato.

“La stanza chiusa”
Un uomo incontra la vedova del suo più caro amico d’infanzia, prende il suo posto nella vita della donna e finisce per immedesimarsi in lui a tal punto da non avere più coscienza di sé.

Tre storie che hanno in comune non solo la città in cui si svolgono cioè New York, ma che ogni tanto intrecciano la loro trama (i nomi dei personaggi e i ruoli si ripetono nei racconti) lasciando sorpreso piacevolmente in alcuni momenti, ma che il più delle volte mi ha spiazzato.
Auster usa il classico schema della storia noir (caso da risolvere, indagine del detective, soluzione del mistero) ma la arricchisce di aneddoti storici, letterari e psicologici, facendo vivere ogni volta al protagonista il momento di pazzia e smarrimento del proprio essere dovuto ad un coinvolgimento eccessivo nella vicenda.

Certo non tutti i libri possono piacere, ma non saprei dire ora, dopo una sola lettura, se davvero queste tre storie non mi sono piaciute.
Questa è la cosa che mi ha lasciato più sconcertato, vorrei dire: “Ca**o! questo libro mi ha fatto proprio schifo!!!!”
Invece penso che dovrò assolutamente rileggerlo, magari più in là nel tempo, quando la mia esperienza letteraria sarà aumentata ulteriormente, e penso che mi piacerebbe leggerlo nel modo in cui viene descritto in una citazione presente in “Fantasmi”:

– I libri vanno letti con la stessa cura e la stessa riservatezza con cui sono stati scritti –

E’ così che cercherò di fare la prossima volta.

commenti
  1. Godot ha detto:

    Dei tre ho preferito il primo… letto quello sapevo cosa aspettarmi dagli altri due romanzi…

    … certo non sono andata a comprare di corsa altri libri di Auster… ma sicuramente ne ho apprezzato le capacità stilistiche.

  2. illeggitore ha detto:

    Hai colto nel segno, grandi capacità e grande cultura. Io mi sono appassionato più al terzo racconto.
    Non credo diandare alla ricerca folle di altri suoi libri, da amante del cinema penso di vedere però i film che ha diretto. Hai visto qualcosa te?

    PS. Ben ritrovata e auguri anche se in ritardo.

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